sabato 2 ottobre 2010
Ieri qui criticavo l'affermazione del "Giornale" (30/9) di Chiesa e Papi da sempre ostili a lettura e diffusione della Bibbia: un "bignamino" in ritardo sui tempi e in squilibrio sui modi. Ebbene, proprio ieri "L'Osservatore Romano" (p. 1) titolava: «Il saluto di Benedetto XVI ai dipendenti delle ville pontificie": "La Bibbia è parola viva da conoscere ed assimilare"». Il Papa raccomanda a tutti, anche a gente semplice, giardinieri, addetti alle pulizie e vigilanti di «conoscere e assimilare» la Bibbia. Vogliamo girare una volta per sempre, perciò, certe pagine in ritardo sulla storia vera? Speranza. Malinconia invece su altro, che pure sembra raffinato. "L'Espresso" (7/10, p. 9) vignetta di Altan ove una bimba chiede: «La scienza non lo spiega: perché esistiamo?» E un prete " tocco di rosso prelatizio d'ordinanza " risponde: «Per avere paura»! Dicono sia satira, ma messa così è falsità che tocca fede e Chiesa, ancora dopo 2.000 anni! Paura? Cominciamo da vicino: un Papa ancora vivo nel ricordo di tutti il 16 ottobre 1978 inaugurò il suo pontificato gridando forte al mondo: «Non abbiate paura!». Lui non l'ha mai avuta! E non inventava di suo: infatti l'annuncio cristiano inizia con queste parole ad una ragazza di Nazaret, «Non avere paura!» (Lc 2,10). E sono parole che nella Bibbia si trovano ripetute centinaia di volte, la cui certezza è ribaduta fino alla fine: «L'amore perfetto caccia via ogni paura!» (1Gv 4, 18). Ma il "timor di Dio"? Non è forse un "dono dello Spirito Santo"? Ebbene: basta anche un pizzico di conoscenza biblica per capire che non è "paura", ma considerazione vera della presenza e del dono che è Dio stesso"
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