Ieri metto l'occhio su un ritaglio da "Repubblica" (29/8, p. 17): Marco Marozzi racconta che al Meeting di Rimini, «cercando schizofrenie» nel mondo cattolico trova «700mila presenze e 3000 volontari», ma «Angelo, maglietta viola dei 3000, lo guarda compassionevole: "Ma voi giornalisti oltre i vostri schemi non sapete andare?"». Chi li legge deve rispondere «no». Da settimane infatti giornali pieni di «sicuri contrasti», «lacerazioni», «rivalità» tra Vaticano e Cei, segreteria di Stato e presidenza dei vescovi con nomi e cognomi, e vedono le realtà di Chiesa come fotocopia di correnti partitiche, clan d'affari, e delle liti tra Berlusconi e Fini, tra Bersani e Franceschini e via litigando. Chi ha un po' di conoscenza della realtà sa che è solo riflesso di quella schizofrenia cercata anche dove non c'è: inguaribile malattia contagiosa in tante pagine, a formare una collezione di gossip e balle gonfiate che però leggi ogni giorno" Proprio vero: «cercando schizofrenie» che hanno dentro troppi giornalisti non riescono mai ad andare oltre i loro schemi, e ne seguono infortuni clamorosi. Ecco allora che a Malpelo domenica fa piacere leggere sull'ottimo "Domenicale" del "Sole 24Ore" Andrea Romano che presenta il libro pensoso di Giancarlo Bosetti, «Il fallimento dei laici furiosi. Come stanno perdendo la scommessa contro Dio». È la denuncia della evidente fragilità di proclami laici per cui «è migliore un mondo senza religione e senza credenti». Così " scrive Bosetti " anche «vere ragioni della laicità rischiano di essere sabotate soprattutto dall'interno». Libro «pensoso»? Pensiamoci su.
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