venerdì 3 dicembre 2010
Ancora sul «povero» Monicelli. «Povero»: si dice di tutti i defunti. Ieri "Corsera" (p. 47) vignetta: «La Camera ha commemorato Monicelli. Con un minuto di silenzio? No, con mezz'ora di bagarre». Purtroppo vera! "Repubblica" (p. 1) «Niente guerre di religione sulla morte di Monicelli»: Adriano Sofri semina concordia richiamando anche lui al «rispetto». D'accordo, se non vuol dire che qualcuno deve solo e sempre tacere mentre altri possono parlare senza lasciare spazio a voci diverse. Già visto di recente" Anche perché pagine ed etere sono pieni di menzogne e confusioni, e nessuno ci fa caso perché sono sempre e solo di chi, per il «politicamente corretto», può parlare. Così per esempio proprio mentre lo stesso Sofri scrive che lui neppure può "figurarsi" che Monicelli «si sentiva solo e abbandonato», e mentre a "Radio Radicale" ieri mattina la Bernardini, il giorno prima primattrice nella bagarre alla Camera, giudica un «falso argomento» quello di chi pensa che Monicelli fosse «solo e depresso» ecco subito, stessa radio, Paolo Villaggio, quello che ha esaltato il «gesto magnifico», che ce l'ha con «la Chiesa spietata che vieta il funerale ai suicidi» " non vero! " e grida con forza di testimone oculare che invece è proprio così: «Monicelli era solo, non frequentava più nessuno ed è inutile che oggi tutti dicano che lo incontravano: non è vero!"» E infine è triste che ieri la tv per ricordare il «povero» regista abbia ripreso una sua invettiva contro «la speranza, ogni speranza», sempre e solo inganno e menzogna dei preti che vogliono sfruttare i poveri per favorire potenti e prepotenti. «Oppio per il popolo», dunque: siamo ancora lì? È rispetto, questo?
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