domenica 26 novembre 2006
Ritagli. Se il comico Corrado Guzzanti parla sul serio fa ridere anche di più. Sulla "Stampa" (19/11) difende la satira e critica il Vaticano. Così: "Ho grande perplessità sul fatto che ogni anno milioni di africani muoiono per colpa del divieto della Chiesa al preservativo". E infatti i popoli africani sono tutti in attesa di ordini vaticani: senza quel nullaosta nessuno si muove. In tema anche "Il Messaggero" (22/11) con un titolo che fa bis: con un lasciapassare vaticano "Milioni di persone si potrebbero salvare". Invece nel testo l'esperto Stefano Vella dice che in Africa "il parere della Chiesa" conta ben poco. Fa confusione anche "Il Mattino" (22/11): il teologo Elio Guerriero dice che il libro del Papa "non è un giudizio vincolante", ma nel titolo si scrive che "il suo giudizio è vincolante". E ci si mette anche Gian Maria Monti su "Epolis" (24/11): "l'infallibilità del Papa è un dogma medievale. Quello del preservativo no, è anzi un dogma modernissimo"! Proprio no: l'infallibilità è dogma dal 1870, Medioevo finito da 5 secoli almeno, e "quello del preservativo" non è un dogma! Comica anche "L'Unità" (23/11, p. 1): deplora le critiche alla fiction di Lino Banfi: "Qui si arriva a criticare un devoto di padre Pio"!". Caspita, che sacrilegio! Ancora un paio di schegge. Sul "Corsera" (23/11, p. 1) il "duello" tra il teologo Piero Coda e il filosofo Severino, definito tra "Vangelo" e "tecnica". Domanda: quale più vicina ad ogni uomo, come uomo pur moderno? Ultimo sospiro un po' malinconico. Su "Repubblica" (24/11 cronaca di Roma, p. XI): "Due clochard morti nel sonno. Già pronto il 'piano freddo'". Quel "già" suona un po' amaro"
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