mercoledì 23 luglio 2008
Lampi. Certe pagine sono come il cielo nuvoloso di notte: un lampo e vedi tutto ciò che era nascosto. Ieri p. es. sull'"Unità" (p. 25: "«D'io» c'è, e ride giocando a dadi") Stefano Miliani racconta una mostra a Parigi, "Tracce del sacro". Si diffonde allegro, lui, anche su sconcezze blasfeme " "de gustibus"" " in un buio totale di valori, ma poi ecco il lampo disvelatore. Alla lettera: «Più che il relativismo tanto bistrattato da Ratzinger (ovvero chi teme l'altro da sé)», ecc" Spiegato dunque il segreto dell'identità in Vaticano: la paura dell'altro da sé. Leggi, torni al titolo e pensi che "ride" anche chi legge. A proposito di risate, però, sui giornali c'è ben altro. Domenica, prima pagina di "Repubblica": "la Chiesa faccia santo Stalin: richiesta-choc dei comunisti russi". La cosa in sé ha del vertiginoso: chissà che prima o poi rimbalzi anche sulle pagine di "Liberazione" e "Manifesto": una volta era regola fare come in Russia. La Chiesa ortodossa ha già risposto secondo logica: «Richiesta mostruosa». A proposito di logica" Talora strabuzzi gli occhi. "Corsera" (18/7, p. 39), una «docente di Logica alla Sapienza» ce l'ha con Chiesa e cattolici e si chiede irritata: «Come si fa a discutere con quanti affermano che esistono valori non negoziabili?». Dunque per la prof. nessuno che voglia ragionare può avere dei punti davvero fermi? Tutto è negoziabile? Anche la dignità? Anche i principi morali? Anche. È la nuova versione del "relativismo", che perciò non ha paura: moderno e dialogante è solo chi non riconosce più il valore a nulla, ma conosce il prezzo di ogni cosa. Bella "logica"!
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI