sabato 28 ottobre 2017
Storie d'altri tempi quella che stanno vivendo gli operai Fincantieri di Ancona i quali, mentre si decide il futuro della loro società, avviano un meccanismo di solidarietà nei confronti di un collega in difficoltà per motivi di salute, mettendogli a disposizione la cifra necessaria per fare fronte a un momento delicato, denaro equivalente a ferie residue e permessi non goduti.
L'iniziativa è nata da un caso concreto, ma è stata poi codificata con un accordo, firmato nella sede di Confindustria, fra sindacato interno e azienda. Il gesto, davvero esemplare, è diretto a un operaio le cui condizioni di salute non permettevano il rientro al lavoro anche dopo la fine della copertura economica Inps.
Così è nata la proposta, che ha avuto – imprevedibilmente e piacevolmente – massicce adesioni, a tal punto da diventare argomento di confronto sindacale, fra Rsu e azienda. Quest'ultima, tra l'altro, si è impegnata a far fronte alle necessità non coperte dal fondo messo a disposizione dai lavoratori, i quali hanno la possibilità di cedere l'equivalente dei permessi non goduti (fino a sedici ore) e delle ferie non utilizzate. La cifra raccolta permette, in questa contingenza, anche la copertura contributiva nel periodo di forzata assenza.
La novità, che non è contemplata dal contratto di categoria, introduce un principio: creare un beneficio, finora contrattualmente limitato ai figli dei lavoratori, anche a favore dei colleghi in difficoltà.
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