domenica 25 ottobre 2020
È perla architettonica, storica e culturale di incredibile bellezza e unicità il centro storico di Genova, forse il maggiore in Europa. Ingiustamente al centro della cronaca solo per spaccio, malavita, prostituzione ed ora pure virus. Un tesoro finalmente rivalutato e che ribalta il luogo comune partendo da via Prè, caruggio simbolo di questa parte del capoluogo ligure tra i dedali viari dove solo ad allargare le braccia non si riesce a passare. Risorge ed apre forse la porta a un destino diverso grazie ad un bando di attribuzione locali del Comune che ha permesso l'installazione di attività produttive quali una liuteria, una merceria, uno studio fotografico, una libreria/caffetteria con piccola casa editrice, noleggio di bici elettriche, laboratori di ceramica e uno creativo in piazza dei Truogoli di Santa Brigida, altro luogo incantevole dove ora torna il sole, ricordando le note del grande Fabrizio De André, che cantava i vicoli come quelli «dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi». E chi conosce Genova sa che il centro storico potrebbe essere posto tra le bellezze italiane mozzafiato di Venezia, Pisa, Roma e Firenze. «Sogni realizzati», affermano i protagonisti. «Rigenerazione urbana», esulta Paola Bordilli, assessore al Commercio del Comune. E, secondo la responsabile all'Urbanistica, Simonetta Cenci, è anche «inclusione sociale».
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