giovedì 27 marzo 2014
Certi “media” come treni: la carrozza di “testa” deraglia e il viaggio è finito. Ieri sul “Fatto” apertura tutta maiuscola: «Bagnasco ordina al ministro: “Via quel libretto da scuola”». Ma lì sotto leggi: «Il Presidente Cei chiede al Governo…», «Ordina» o «chiede»? Treno già fermo, impiccato al palo di un pregiudizio ridicolo. Ecco infatti l’accusa: «Il prelato ignora la laicità dello Stato». Segue l’elogio: quei «libri di testo» erano «voluti dal governi Monti e Letta»! (Errore grave, come “Avvenire” ha spiegato sin da gennaio, si tratta non di libri di testo, ma di opuscoli per gli insegnanti prima scaricabili da internet e ora bloccati dopo un richiamo del governo all’Ufficio ministeriale che li ha pagati). Comunque: Monti e Letta per due anni bistrattati e derisi sul “Fatto”, ora difesi a spada tratta perché Bagnasco… ha detto la sua opinione! Strana idea di «libertà» e «laicità»: Chiesa che tace in libero Stato. Anche la “Rassegna” di Radio Radicale “apre” su questa “indignazione”. Che dirne? Che al “Fatto” e a “Radio Radicale” magari vorrebbero che per non «ignorare la laicità dello Stato» la Cei correggesse la Bibbia fin dall’inizio. Non più «Dio fece l’essere umano a sua immagine somigliantissima: lo fece maschio e femmina», ma «Dio (…) lo fece “Lgbt”». Proteste come “treni”? Sì: nella Bibbia greca leggi i “thrénoi” di Geremia, ove “thrénos” è un “lamento”: accorato e inefficace.
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