mercoledì 6 ottobre 2004
Memorie e dimenticanze strumentali" Sette anni fa moriva Don Luigi Di Liegro, e domenica sul "Manifesto" Federico Bonadonna lo ricorda emozionato, con tesi centrale: "chiunque tenti di appropriarsi della sua memoria per fini strumentali compie un grave errore, un plagio morale e politico". Sì, ma allora perché in un'intera pagina nulla - nulla! - sul "prete", sul suo legame con Cristo e con la sua Chiesa, sempre vista, anzi, come gli fosse nemica? Farne un riformatore sociale e dimenticare il prete, testimone del Vangelo e servo - ministro - di tutti in nome di Gesù di Nazaret è proprio un plagio. Magari in buona fede e con qualche piccolo errore aggiunto p. es., se si scrive che "nel 1964 fu nominato dal card. Angelo Dell'Acqua, vicario di Roma, responsabile dell'Ufficio Pastorale". Dell'Acqua fu vicario di Roma solo nel gennaio 1968, infatti" Altra strumentalità, stesso giornale: Iaia Vantaggiato intervista Dario Fo allegro, smemorato e imbroglioncello che racconta memorie altrui falsandone il senso, e dice che lui "nel Duomo di Modena avverte la presenza di una cultura, di una sapienza tutta femminile. Addirittura di un addottorato". "Addottorato"? Suona bene, da Nobel allegro: ma cos'è? Boh! Serve a dipingere la Chiesa intera nemica delle donne. Per fortuna tante donne non ci credono. Per finire, sabato sull'"Unità" (p. 21) Silvia Garambois spara: "Rai nell'uragano" e "allo sbaraglio". E lì sotto un annuncio trionfale tutto elogio: "La mattina di Raitre riparte da Augias". Ecco: se la fanno i compagnucci la Rai è sempre bella e buona, altrimenti fa schifo. Bella logica!
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