martedì 5 novembre 2002
Sfoglio il giornale, o me ne sto sdraiato sul divano a guardare in aria. Non ho alcun progetto. Continuo ad avere la sensazione che tutto sia privo di senso. Non è una sensazione ispirante. Ho ridotto il ritmo al minimo. A zero. Penso che dovrei ricominciare da capo. Come si fa a ricominciare da capo?Prima o poi, può capitare a tutti di svegliarsi una mattina e di sentirsi vuoti dentro, di aver perso ogni interesse. È ciò che accade al giovane protagonista del romanzo Naif.Super di uno dei più originali scrittori norvegesi contemporanei, Erlend Loe (ed. Iperborea). Egli, allora, decide di abbandonare tutto e di ritirarsi in un appartamento dove passa le giornate sdraiato sul divano a cercare di capire se è possibile, ripartendo da quell"azzeramento, "ricominciare da capo".Il libro è sorprendente anche per la sua scrittura spezzata, per la lieve ma profonda analisi del malessere di questo giovane, che s"aggrappa alle piccole cose della vita e ai semplici personaggi del mondo per risalire da quel gorgo. Egli non incarna solo il malessere della generazione attuale di Internet e della globalizzazione. Quel giovane dice qualcosa a tutti noi che talora sentiamo affiorare alle labbra l"amaro sapore del vuoto e del non-senso. È necessario "ricominciare da capo". Non è facile compiere questa rigenerazione, ma Cristo stesso nella notte ventosa del dialogo con Nicodemo aveva invitato anche chi è vecchio a «rinascere dall"alto per vedere il regno di Dio» (Giovanni 3, 3-4). Per rendere possibile questa rinascita però sono indispensabili la grazia divina e la volontà umana.
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