sabato 29 novembre 2008
Tre casi. Uno: "Io confesso" era un film con Montgomery Clif prete, accusato di un delitto il cui colpevole si è "confessato" da lui che, pur condannato, tace. Alla "Stampa" non si è visto. Non sanno che per un prete che tradisce il segreto di "confessione" c'è la scomunica automatica, e perciò ieri strillano a p. 26: "Il prefetto tradito dal confessore"! Un falso. Grave "pecca" professionale! Un consiglio? Darsi al"cinema! Due: "Liberazione" è già in crisi idealpolitica per tante ragioni, ma il Direttore, Piero Sansonetti ne ha avuto una seconda, personale e di nervi, leggendo che si osa pensare, sulla base di racconti lontani e in verità non del tutto chiari, che Antonio Gramsci, certamente ateo nella vita e in tutti i suoi scritti, possa avere avuto alla fine un sentimento di fede cristiana. E' andato nel pallone, Sansonetti furioso: forse si è strappato tutti i folti capelli - come Sansone - e sulla prima di "Liberazione" è esploso. Così: "Woijtyla (sic!) morente gridò: 'Allah è grande'" Favoletta nevrotica per una vendetta personale e disperata. Che dire? Niente. A ciascuno le sue disperazioni, ma professionalmente dopo 26 anni di pontificato non aver ancora imparato il cognome di Giovanni Paolo II e sbagliarlo per sette volte pare grave. Un consiglio? Darsi all'" ortografia. Tre: ieri "Repubblica" (p. 21): "A maggio il Papa andrà in Israele". All'inizio la notizia, ma poi subito: "E non è escluso che"anche il processo di beatificazione di Pio XII faccia un passo avanti" Dopo il fatto un pizzico di arsenico, gratuitissimo. E' libertà! Un consiglio? Darsi al... bicarbonato! Un pizzico"
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