sabato 12 giugno 2021
Riccardo Lombardi…Molti non più giovani lo ricorderanno bene. Con lui si scoprì che per la sua Parola, Dio ha anche il microfono: lui, “Microfono di Dio”. Bel personaggio. Napoletano, figlio di un professore universitario con cinque altri illustri fratelli. Uno, Renato, sarà per anni presidente Confindustria, un altro, Gabrio, illustre giurista, fu l'uomo del referendum sul divorzio, (1974) che cambiò tante cose…Eccoci: Riccardo nasce a Napoli il 28 marzo 1908. Entra tra i gesuiti a 18 anni, prete a 28 e scrittore della prestigiosa “Civiltà Cattolica”. Tre lauree: lettere, filosofia, teologia, ma solo questa gli parve reale, «le altre – scrisse – le ho vissute come apparenza e scena, come un film con un altro protagonista». Compagno di Gesù: è la sua vocazione. E lo dimostra cominciando a parlare anche a pubblici colti, università e accademie. Funziona. Ma funziona ancora di più con la gente comune: si trasforma in un trascinatore, anche tra i lontani, soprattutto tra loro…Il suo primo libro, non per niente, è “La salvezza di chi non ha fede”, e fa rumore già dal titolo. Finita la guerra, nel 1945, diventa un predicatore pubblico di richiamo assoluto. Cristo al centro di tutto, e lui al microfono in piazza, magari come accadde a Varese, con altre 52 piazze collegate via radio. Chiama al ritorno a Cristo, contro il capitalismo che pretende libertà senza giustizia e contro il comunismo che pretende giustizia senza libertà. Il rimedio unico è Gesù Cristo. Pare ingenua - detta così - ma allora funzionò: una vera crociata per Gesù Cristo e per la Chiesa. Dicono le cronache che fu decisiva per la vittoria del 18 aprile 1948. Minacciato di morte fu costretto a vivere sotto scorta per qualche anno. Ovvio che di lui si accorse anche papa Pio XII, che lo volle consigliere. Finita lì? Macché! Una volta salvata l'Italia cominciò a pensare alla Chiesa, con l'appoggio di Pio XII che gli affidò il compito di dare seguito concreto con l'appello “Per un mondo migliore”. Lui la prese sul serio, e subito consigliò di riformare profondamente non solo il mondo, ma anche la Curia: troppo lusso, troppe vanità, troppo carrierismo, troppe rivalità. E poi uscire: guardare molto di più oltre i confini d'Italia. Nel 1952 il Papa lo incarica della Missione a Roma, che va rievangelizzata, ma la cosa capita nel contesto politico della famosa “operazione Sturzo”, che voleva riportare i fascisti in Campidoglio, e fu un fallimento. In ogni caso lui è tra i primi a pensare ad un Concilio per riformare la Chiesa, che appare vecchia e statica, almeno per quanto dipende dagli uomini. Del resto spesso cominciava così: «Gesù mi ha detto». In vista delle elezioni del 1948 predica a Milano la “Crociata della bontà” e lancia anche l'ídea di un “Movimento”, prima per un Mondo Nuovo, poi per un Mondo Migliore: «Rifare il mondo» sarà, nientemeno, il titolo di un suo libro del 1959. Era arrivato papa Giovanni XXIII, che gli voleva bene, ma lo desiderava più tranquillo, e nel 1961 tramite il Sant'Uffizio fece ritirare un altro suo libro sul futuro Concilio. Lui continua a scrivere, e il suo Movimento cresce in tutto il mondo: ogni libro una selva di critiche e di consensi. I titoli non sono tranquilli: «Terremoto nella Chiesa», «Chiesa e Regno di Dio», «Per vivere il Concilio», prima ritirato, poi censurato e ripubblicato…Un uragano di idee, non sempre univoche, una miriade di seguaci, non sempre prudenti come li vorrebbe la Curia, un vulcano di proposte, fino alla fine…Muore a Rocca di Papa, nella sede del suo movimento sulla riva del lago di Castel Gandolfo il 14 dicembre 1979. Da un anno è già arrivato «l'uomo venuto dall'Est». Il resto lo conosciamo. Ecco allora: Riccardo Lombardi, profeta, riformatore, sognatore di mondo e di Chiesa. L'entusiasmo è stato il suo carisma, trasmesso anche alle folle. Non è un piccolo dono.
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