martedì 17 maggio 2016
Si aprono nei Campi Flegrei, precisamente nel territorio del Comune di Bacoli, i cancelli che nascondevano un pezzo di storia, finalmente svelando ardite architetture e affascinanti cronache. Dopo tredici anni sono infatti accessibili ai visitatori il complesso di cisterne Cento Camerelle, più note come "Prigioni di Nerone", la tomba di Agrippina, l'anfiteatro Cumano. Aperture straordinarie di una parte dell'ampio e ricco sito archeologico costruito sulla fascia costiera di Baia nell'ambito del protocollo d'intesa firmato, nella Casina vanvitelliana sul lago Fusaro, tra Comune e sovrintendenza archeologia della Campania che avvia una concreta collaborazione per la fruizione e la valorizzazione dei monumenti archeologici del territorio flegreo, scelto dagli antichi romani come luogo di villeggiatura per la sua bellezza paesaggistica e il rigoglio dei suoi fertili terreni. Edificate tra l'età tardo-repubblicana e il I secolo d.C., le Cento Camerelle erano annesse alla villa marittima dell'oratore Quinto Ortensio Ortalo. La residenza diventò in seguito proprietà di Antonia Minore, madre dell'imperatore Claudio. Passò poi a Nerone, che vi ospitò la madre Agrippina prima di decretarne la morte. I reperti della residenza sono tuttora evidenti nel banco di tufo del promontorio nell'antico borgo di Bacoli. Nello specchio d'acqua antistante c'erano peschiere, ancora visibili, per allevamenti di murene. L'Anfiteatro Cumano, le Cento Camerelle e la Tomba di Agrippina saranno visitabili la domenica, dalle 9,30 alle 13,30, al momento con itinerari limitati.
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