venerdì 3 maggio 2019
Riapre dopo quattro anni la nuova Casa Cottolengo ad Alba. Per l'inaugurazione don Carmine Arice, padre generale della Piccola Casa, ha scelto una data fortemente simbolica: la vigilia della festa di san Giuseppe Benedetto Cottolengo, il 30 aprile. Un segno tangibile di quanto dopo 192 anni il carisma sia ancora vivo, attuale e profetico. Vivo perché animato da persone che credono fermamente nell'ideale evangelico e nella missione cottolenghina. Attuale perché a servizio della dignità della persona, che va riconosciuta nella concretezza in modo incondizionato. Una profezia che si fa Casa, dove le parole non bastano, perché fare Casa significa accompagnare e "dividere il pane" con i poveri. Tutto questo si respira nella nuova struttura, che sorge proprio nel cuore della cittadina piemontese, dopo un impegnativo intervento di ristrutturazione, oggi dispone di 99 posti letto di cui 30 per persone con disabilità e 69 per anziani sia autosufficienti sia non autosufficienti. Un'opera di recupero che risponde quindi alla mission cottolenghina di mettere al centro la dignità e la cura integrale della persona con lo stile del "benvivere" dell'ospite e le sue esigenze fisiche, psicologiche, spirituali, di socializzazione, non solo sul benessere a cui punta la società contemporanea.
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