martedì 28 novembre 2006
Riabilitazioni. Come tali sempre in ritardo, qualcuna anche ridicola per tante ragioni. Domenica pagine ovunque per quella di Giovanni Leone, ex capo dello Stato costretto alle dimissioni nell'estate del 1978. Anche "Repubblica" gronda elogi senza fare un piega: "Un vero galantuomo"! Ma non fu proprio da lì, gruppo "Repubblica/Espresso", che vennero le accuse più infamanti? Che ne direbbe Camilla Cederna, allora di casa? Con ragione sul "Corsera" Giancarlo Leone, figlio dell'accusato, sussurra un po' amaro: "Tardi, troppo tardi". Da qualche parte ci sono abituati, del resto. "Repubblica" a Giovanni Paolo II da vivo ha riservato giudizi duri e talora violenti, ora lo ricorda commossa - ogni tanto - per poter dir male del Successore. Bel vezzo! Comica al massimo, però, è la riabilitazione di De Gasperi. Oggi trova elogi sperticati su pagine dove per decenni, da vivo e da morto, era considerato "nemico del popolo, del progresso e servo del Vaticano". E perché? Perché nel 1952, per le elezioni a Roma, contraddisse dignitoso, da cattolico giustamente adulto, un'operazione politica gradita alla S. Sede. Esempio di laicità! Vero. Ma tutto il resto? Dimenticato. Tanto, i lettori bevevano allora e bevono oggi. Anche altrove, però. "Libero" domenica per insultare senza costrutto con una colonna di banalità e calunnie quelli che definisce "Preti di sinistra attratti dall'utopia comunista" pubblica una foto del cardinale Tettamanzi. Veleno puro. Arriverà la riabilitazione? Difficile: da quelle parti ancora vigono nostalgie pesanti. Che dire? Mal comune, nessun gaudio e tristezza globale"
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