mercoledì 26 maggio 2004
Revisionismi. Sul "Corsera" ieri Paolo Mieli ospita una lettera che segnala come Baget Bozzo per entusiasmo tutto politico "rivede", sì, un testo del "Sillabo" di Pio IX su Chiesa e mondo moderno, ma ne rovescia il significato. Non sta bene. Stesso "Corsera" sette colonne, p. 33: Edoardo Boncinelli, "biologo molecolare", "legge" il II Canto dell'Inferno di Dante Alighieri, e da scienziato del Terzo Millennio fa le pulci al poeta dell'inizio del Secondo. Per lui Dante nella sua visione cristiana antropocentrica ha in fondo "un atteggiamento adolescenziale"" "di grande modestia e smisurato orgoglio, incertezza e ostinazione, capacità di porsi al centro, un centro spesso dolente, dell'universo e del suo dramma". Non va, spiega Boncinelli suadente: il ragazzetto medievale di nome Dante non conosceva - pur senza sua colpa - "Copernico, Darwin, Freud, Marx, Einstein o Hubble". Ai fortunati lettori del "Corsera" un sommarietto a tutta pagina spiega che "il suo universo, così umano perché l'uomo sta ancora al centro, presto sarà ribaltato dalla scienza". Insomma, sostiene con grande benevolenza Boncinelli, Dante Alighieri non è bocciato, ma certo rimandato in scienze. Sì, grande poeta, ma superato dalla "scienza" che ha "ribaltato" la sua visione. Per andare dove? Boncinelli non lo dice, e finisce col citare Leopardi e il suo "studio matto e disperato". Viene in mente il "Canto notturno", ma poi non lo trovi lontano anni luce da Dante. E ci ripensi: sì, va "revisionato" anche lui: non conosceva Darwin, Freud, Einstein e Hubble. Fortuna che oggi ci sono Boncinelli e colleghi! Che "Commedia" scriveranno?
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