giovedì 31 luglio 2014
A uno studioso che voleva approfondire la figura di San Teobaldo Roggeri, copatrono della diocesi di Alba, è bastato un clic per ritrovarne oltreoceano il reliquiario trafugato dal Duomo trentuno anni fa. Un caso o forse meglio la Provvidenza.Il busto faceva bella mostra di sé sul sito web dell'Institute of Art of Minneapolis, in Minnesota, con tanto di didascalia. È in argento, stimato 300mila euro. Aveva fatto un viaggio ben più lungo di quello che, in vita, compì Teobaldo a Santiago di Compostela, dopo il quale da laico si dedicò ai poveri. I carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Torino hanno ottenuto la restituzione del reliquiario, dopo averne verificato le peripezie. «Proprio nel 1983 una galleria d'arte inglese lo ha venduto al museo» dice il capitano Guido Barbieri. Come arrivò oltremanica è un mistero, ma ormai il reato è prescritto. Il reliquiario non è rimasto indenne: la "ricognizione canonica" pochi giorni fa ha accertato quello che tutti sospettavano. Il cranio all'interno del busto – ovvero la reliquia – non c'è più. La diocesi, come spiega il vescovo Giacomo Lanzetti, si trova a un bivio dal 10 agosto, giorno della riconsegna da parte dei carabinieri, in occasione della festa dell'altro copatrono, San Lorenzo. «Non abbiamo ancora deciso se nell'urna metteremo le ossa di Teobaldo, che custodiamo». Reliquia o no, per il vescovo cambia poco: «Il ritrovamento è l'occasione per riportare l'attenzione su un santo che, da laico, ha molto da dire all'oggi».
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