giovedì 30 aprile 2015
Religione in belle pagine, e piccola riserva. Giovanni Santambrogio (“Sole 24Ore”, 26/4): «La Bibbia nell'ora di filosofia». Citazioni illustri sul «grande codice» della cultura che ha prodotto secoli di poesia, teatro e narrativa, «irriconoscibili» se si omette la Bibbia, e ricordo di Sergio Quinzio, caro amico per tanti anni, che ne proponeva l'uso «nell'ora di filosofia» con sconsolata ammissione: «Eppure di essa non c'è traccia nell'insegnamento scolastico». Vale ancor più per l'ora di religione! In tema (“Resto del Carlino”, 28/4, p. 32: «Nostra signora della Bibbia») la vicenda di «Agnese Cini, la vita spesa a promuovere le Scritture». Storia e pensieri della «teologa settantottenne, fondatrice e anima dell'Associazione Biblia»: «cresciuta in Svezia» ricordava che «lì, sin dalle elementari questo libro è sempre presente, inserito fra i testi scolastici». Stesso giorno sul “Manifesto” – p. 11: «La mistica in veste di orazione» – Marco Pacioni delinea questioni antiche tra «teologia negativa» – di Dio si sa e si dice cosa non è, il resto è silenzio – e «mistica» propriamente cristiana e rievoca la vicenda complessa e multisecolare del «Corpus Dionysiacum» di Dionigi l'Areopagita. Ci sarebbe da intendersi sulla nozione di “mistica” e “misticismo” circa il rischio di identificarli – capita spesso in pagina – con estasi e stranezze varie, ma sarebbe pretendere troppo. Nel testo poi – correttore automatico? – per «angelologia» leggi…«angiologia» (!), ma resta la bella sorpresa. Ed ecco la piccola riserva: in prima in basso a destra la silhouette di Antonio Gramsci col suo celebre «Odio gli indifferenti». Autentico, ma non del tutto originale… Ben prima di Gramsci: «Poiché sei tiepido, né caldo, né freddo, comincerò a vomitarti dalla mia bocca». È proprio Bibbia: Ap. 3, 15-16.
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