giovedì 13 ottobre 2016
Ieri Sergio Romano (“Corsera”, p. 45: «Come parlare del Papa in Tv e sulla stampa» spiega a chi lamenta «il così smisurato spazio» dato alla religione e a tutto ciò che il Papa «fa o dice» che «una parte dell'attenzione (è) giustificata» da stile e contenuto di certe sue dichiarazioni citandone qualche esempio «clamoroso», ma concede che un'altra parte – cerimonie, impegni pubblici, udienze varie – non meriterebbero spazio. Prendi atto, ma – coincidenza – proprio ieri in pagina multipla un... “Niagara” di religione. “Repubblica” (p. 23 intera) «Il ritorno degli eremiti. Noi ultimo rifugio per chi cerca ascolto», poi «Un incontro con il card. Martini e ho trovato la pace...», e «La via estrema che passa da Celestino V». Ancora, intera p. 33: «Dimmi come preghi e ti dirò chi sei»! Non basta. “Il Giornale” (tutta p. 23: «Libri e Tv: è sfida tra Papi», «Il motore della storia è il potere. Ecco perché spio il Conclave»). “Il Fatto” (p. 20 quasi intera): «Ci vuole un Conclave per vendicare le donne». “La Stampa”, (pp. 24 e 25) intervista inedita a Simone de Beauvoir: «Credevo in Gesù Bambino, poi...». Tralascio altre amenità più o meno serie, come quella in cui leggi in un som(m)ario che «I cattolici hanno ucciso i comunisti. Ma non sanno che fare adesso»... Insomma: bella coincidenza! E se ne aggiunge un'altra. Ricevo, per gentilezza dell'amico-dialettico Piergiorgio Odifreddi, inventore divertito di tante “trovate” da acrobata furbacchione, il suo «Dizionario della stupidità», godibile come divertimento, ma fragile nella pretesa di dichiarare che a decidere cosa sia stupido sia solo il Piergiorgio, magari oscillante tra il dare del «cretino», o oggi dello «stupido» a chi, proprio in tema di fede ebraico cristiana e cattolica la pensa in modo diverso, anzi opposto, al suo, ma senza dare dello stupido a nessuno.
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