giovedì 22 maggio 2014
Leggo: d'ora in poi «il codice etico dei medici sarà deciso dalla regione» e penso a un refuso, «regione» per «ragione». No: proprio così! Ancora, da Libero (11/5, p. 14) oltre che da questo giornale: il Senato per discutere sulla recente vicenda del libro esaltato come esempio di libertà moderna e assegnato agli studenti del liceo romano Giulio Cesare ha deciso di non leggerne in aula i brani discussi: «non corrispondono ai requisiti di proponibilità del regolamento del Senato». Ridi del Senato o (memoria felice di anni lontani, ndr) compiangi il Giulio Cesare? Ambedue, per diverse ragioni. Sul Fatto (17/5, p. 20: «L'umanissimo Gesù…») Caterina Buonvicini esalta un romanzo che con il suo «saper giocare di ambiguità» ha «riscritto il Vangelo»: per lei dal libro «risulta che Barabba» è «un personaggio carismatico… persino un po' più di Gesù che non è riuscito a vincere una gara di popolarità». Meglio Barabba! E c'è altro. Leggi che in quelle pagine lei risente «i suoni, gli odori, persino i sapori di un'epoca rivoluzionaria come tante altre». «Come tante altre»? La «rivoluzione» di Gesù come tante altre? Tu dopo 20 secoli non vedi miliardi di seguaci di altre «rivoluzioni», ma questo «fatto» non risulta al Fatto.
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