venerdì 29 ottobre 2010
Presto e bene conviene. Oggi qui sulle "rassegne stampa", e in specie su quella quotidiana della Camera dei deputati che arriva "presto" a tutti per via telematica: grande merito. Quanto al "bene", però, non tutto fila liscio. Basta controllare. Ieri per esempio in 254 pagine di rassegna del mattino, su circa 230 articoli, quelli ripresi da "Avvenire" erano solo 3 (tre): sulla scuola, sulle pene per gli abusi sessuali e sul "contenzioso sanitario". Su politica interna ed estera, cultura, cronaca, spettacoli ecc. niente! Forse è la sorte dei giornali "minori", e perciò da "Corsera" erano 34, "Repubblica" e "Sole 24Ore" 25 e "Stampa" 20? No: perché "Unità" ne aveva 9, "Il Fatto" 6, "Il Secolo d'Italia" ed "Europa" 5, "Liberal" e "Riformista" 4: tutti non proprio giganti in edicola. Vero è che spesso, durante il giorno, si aggiungono altri articoli, anche di "Avvenire", ma l'uso delle rassegne vale soprattutto al mattino! E dovrebbe contare il fatto che questo giornale dà voce a una realtà, quella cattolica, che è di grande rilievo, e che per esempio le sue pagine di Esteri sono tra le più ampie e più informate, perché sparsi in tutto il mondo ci sono, come realtà di Chiesa, i suoi corrispondenti naturali. Di più: le pagine culturali quotidiane di "Agorà", e in particolare quelle della domenica, sono non solo eccellenti, ma rivaleggiano con il domenicale del "Sole" e con "Tuttolibri" della "Stampa". E da ultimo un'intera pagina è riservata ai lettori" Possibile che tutto ciò ogni giorno risulti quasi invisibile per la tempestiva rassegna della Camera? Al "presto" si potrebbe aggiungere sempre il bene, e quando non si aggiunge, dispiace.
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