Rai 2: Paralimpiadi viste da “O anche no”
sabato 28 agosto 2021
La nascita dei Giochi paralimpici, in corso in questi giorni in Giappone, si deve a due medici, un tedesco naturalizzato britannico e un italiano: Ludwig Guttmann (1899-1980) e Antonio Maglio (1912-1988), entrambi promotori dell'attività fisica delle persone disabili come metodo principale di terapia. Con questa convinzione, Guttmann diede vita a un vero e proprio movimento sportivo organizzando, a partire dal 1952, i cosiddetti Giochi di Stoke Mandeville per atleti in carrozzina ai quali Maglio portò, dal 1956, anche i propri pazienti, dopo di che convinse Guttmann a trasferire i Giochi a Roma nell'anno delle Olimpiadi, il 1960, dove furono riconosciuti come Giochi paralimpici. Una storia di cura e di amore per gli altri che Paola Severini Melograni ha voluto raccontare nella prima puntata di O anche no - Stravinco per la vita, in onda da mercoledì tutti i giorni poco dopo le 18 su Rai 2 al termine del magazine Paralimpiadi Tokyo 2020. Si tratta di uno spin-off, una derivazione di O anche no, il format sulla disabilità positiva che nella versione originale tornerà in onda dal 3 settembre sempre su Rai 2. Intanto, questa striscia quotidiana ci racconta, in pillole di otto minuti, la storia delle Paralimpiadi partendo proprio da Guttmann e dall'autore di una sua biografia, Roberto Riccardi, che la conduttrice ha intervistato in casa di Edith Bruck, sopravvissuta alla Shoah come lo stesso Guttmann e testimone oculare dell'uccisione di persone con disabilità. Il giorno successivo, con le immagini in parallelo di Roma 1960 e di Tokyo 2020, il noto giornalista sportivo Italo Cucci ha spiegato come le Paralimpiadi siano diventate una questione giornalistica, non solo umanitaria, riscuotendo di conseguenza sempre maggiore interesse da parte del pubblico. E poi, come chiosa Paola Severini Melograni, «anche i Giochi paralimpici possono trasformare la nostra visione del mondo».
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