venerdì 6 settembre 2019
Il blues, si sa, è anche il genere musicale con cui si canta la malinconia; quello in cui le note "blu" fanno avvertire a pelle la nostra comune fatica di vivere. Perché è necessario affrontare e cantare anche le melanconie: per provare a reagire. E funziona allo stesso modo del blues americano anche il blues italiano, non diffusissimo, ma vivo e vegeto. È nato negli anni Settanta a Bologna grazie a un signore dalla voce ruvida che un giorno ha saputo cantare, anche, proprio il "blu" che a volte colora la nostra vita. «Siamo sulla terra dei sogni infranti, come noi ce n'è tanti, camminiamo soli sperando che qualcuno ci tenda una mano... Strade d'amore? Son tutte in tondo: il morale va giù ogni giorno... Rotolando in fondo ai tuoi occhi, io ho bisogno che tu mi tocchi! Guardo dentro al mio bicchiere, sto sciupando tutte le sere... So che lo devo fare, cercare ancora un raggio di luce... Siamo ombre in cerca di luce, da troppo tempo senza più pace, e camminiamo soli sperando che qualcuno ci venga incontro... Un raggio di luce! Un raggio di luce!». Accarezzare l'anima, gridarne paure e sofferenze per riuscire a riscattarle: ecco una faccenda che riesce a fare, benissimo, il blues tricolore di Andrea Mingardi.
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