giovedì 15 giugno 2017
Un corso per scoprire i segreti della cucina, provando a trasformare un hobby in opportunità di lavoro e occasione di riscatto. Quindici ragazze madri e donne in difficoltà, segnalate da diocesi, case accoglienza e centri migranti, hanno partecipato con gioia e soddisfazione all'iter di formazione gratuita “Scuola di cucina” promosso dall'associazione culturale per il bene sociale Biesse. Otto settimane tra banchi e fornelli, libri e ingredienti, per imparare a preparare leccornie di ogni genere.
Due tra le allieve, che hanno dimostrato un'arte culinaria superiore alla media, saranno subito coinvolte in uno stage di approfondimento curato dallo chef reggino Filippo Cogliandro mentre altre due avranno un regolare contratto e quindi cominceranno a lavorare grazie allo chef Pietro Cartellà. Anche tutte le altre, brave come le colleghe più fortunate, sono sul mercato pronte a cogliere al volo qualsiasi opportunità concreta e seria di impiego. «Attraverso questo corso di primo livello – ha spiegato la presidente di Biesse Bruna Siviglia – le ragazze hanno potuto imparare un mestiere che può e deve essere messo a frutto. Siamo felici di avere visto queste giovani donne piene di speranza e alla ricerca di un riscatto economico e umano, sempre col sorriso sulle labbra».
Ecco perché la presidente bussa idealmente alle porte dei ristoratori non solo reggini: «Sarebbe bello che nel caso avessero necessità di personale, si rivolgessero direttamente alla nostra associazione che potrà segnalare le partecipanti al nostro corso».
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