mercoledì 29 febbraio 2012
"Impuniti": a Roma chiamano così quelli che mentre vengono bastonati – letteralmente o in metafora – insistono nel comportamento che ha meritato la punizione. In giro ce ne sono tanti, ma i radicali sono il top. Ieri ("Il Fatto", p. 6) ecco un titolo preciso: «Ici, salve le scuole cattoliche non-profit». Infatti il presidente Monti al Senato ha chiarito la materia. Eppure lì accanto leggi: «La Cei soddisfatta… i Radicali no: "Faremo un nuovo ricorso in Europa"». Specialisti nel far passare per vittorie anche le sconfitte, stavolta insistono, appunto "impuniti". Meraviglia però che a Radio Radicale anche Bordin faccia eco a certi rigurgiti rabbiosi e a chi imperterrito sostiene che «mai, mai, i Radicali hanno negato l'utilità delle istituzioni cattoliche di carità e sussidiarietà». Beh! Come le tre scimmiette, qui rimaste in due. Le cose utili – proclamano – non debbono essere penalizzate! Meglio tardi che mai. Ma allora contro chi sarà il nuovo ricorso? A proposito, però: verrà mai il giorno in cui a Radio Radicale, e anche su tanti grandi giornali, si prenderà atto che per legge vigente in Italia, approvata dal Parlamento democratico nell'anno 2000, la "scuola di tutti" è sia statale che (paritaria) non statale? Così… Tanto per poter aggiungere che l'esistenza di una scuola pubblica non statale – in grande maggioranza anche cattolica – fa risparmiare allo Stato più di 6 miliardi di euro all'anno. Ma anche per ricordare che Radio Radicale, finanziata con denaro pubblico, oltre a trasmettere tante cose "pro domo sua", rende un servizio certamente utile, sì, ma non indispensabile, e certo non fa risparmiare, giacché lo stesso servizio pubblico è fornito da Rai Parlamento. Insomma, per certi "impuniti": a brigante… brigante e mezzo!
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