domenica 12 marzo 2006
«Caro Direttore, sto per acquistare il kit della "buona morte"». Non contento di averne già dato notizia «qualche giorno fa su Raitre», Corrado Augias scrive questa lettera sulla prima pagina di Repubblica (venerdì 10) come se davvero il pubblico fosse interessato a come e quando lui fa la spesa. E spiega anche che il «kit» è «in vendita a Bruxelles», che «il prezzo è contenuto, meno di cento Euro» e che «possono comprarlo i medici sotto la loro personale responsabilità per un uso professionale deontologicamente approvato» (uccidere i loro pazienti). Augias non è un medico, ma siccome «sono stato cinque anni a Bruxelles, conservo parecchie conoscenze», lui riuscirà a procurarselo laicamente in barba alla deontologia. Lo segnaleremo a Raiuno per "I raccomandati" di Carlo Conti. Poi, sull"esempio di Berlusconi, anche Augias mostra di amare i paragoni storici e cita un anonimo autore latino, il quale «racconta che Giulio Cesare, la sera prima delle fatali Idi di marzo, andò a cena dall"amico Decimo Albino», che gli chiese: «Qual è per te la morte migliore, Cesare?» e che «nel gelo improvviso della sala si udì la voce di Cesare, ferma, pacata, già lontana: "Non vorrei una morte lenta. La morte migliore è la meno attesa"». Stia attento, però, Augias: le Idi di marzo non sono lontane. Cadono mercoledì 15. Sullo stesso numero di Repubblica, rispondendo a un lettore, e dopo aver precisato che lui non sa «se sono colto o acculturato», il Nostro scrive: «Secondo il diritto canonico i divorziati sono scomunicati latæ sententiæ, cioè automaticamente e qualora contraggano nuove nozze sono additati pubblicamente come concubini». Ci dica dove ha trovato questa norma, dato che nel Codice di diritto canonico la voce divorzio neppure esiste mentre il Catechismo parla solo del divieto di accedere alla comunione.
L"AUTOINGANNONel supplemento culturale di domenica 12 febbraio, su Il Sole 24 Ore il professor Gilberto Corbellini aveva scritto che l"esistenza delle religioni «dipende dal fatto sperimentalmente provato che la nostra specie ha sviluppato, sotto la pressione della selezione naturale e e per migliorare le interazioni sociali, una capacità particolarmente sofisticata di autoinganno». Un lettore gli chiede (domenica 5): «Chi lo ha provato sperimentalmente?» e lui replica citando sei o sette testi e aggiungendo, di suo, che «esistono delle predisposizioni neuropsicologiche, selezionate nel corso dell"evoluzione e geneticamente controllate, che predispongono a credere alle invenzioni delle religioni». No: la miglior prova sperimentale dell"autoinganno è proprio Corbellini.
IL DIO MINUSCOLOIl Manifesto, domenica 5, prima pagina: il fondo cita 11 volte «dio» (sempre con la minuscola) e una volta lo chiama «quello là». Pagina 11, tutta dedicata alla «libertà di culto»: campeggia l"immagine michelangiolesca della creazione dell"uomo, ma al posto di Dio c"è una sorta di medusa o di «mostro spaghetti» con occhi da chiocciola, che allunga verso Adamo un tentacolo. Stesso giornale, martedì 7, grande foto di prima pagina: il Papa con sotto la scritta «Il papocchio» in corpo 70. Il Manifesto ringrazi «quello là» che l"Italia non è un paese islamico.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: