domenica 21 maggio 2017
Questa è la storia di un giornale che ha la sua sede principale a Milano, in una piazza alberata non distante dalla Stazione. C'è l'abitudine di mettere a disposizione una decina di copie per persone che non hanno i mezzi per acquistare il giornale né la possibilità di informarsi su Internet. La mattina quindi in quella piazza c'è un piccolo via vai di lettori affezionati, che bussano sul vetro della portineria, chiedono al sorvegliante il permesso di prelevare il giornale e scambiano qualche parola.
Sono sempre gli stessi: c'è una signora molto anziana e malmessa; per com'è vestita potrebbe essere una senzatetto. C'è un signore malato in carrozzella, accompagnato da un badante sordomuto che però quando è il momento di ringraziare si fa capire benissimo. Quelle copie di "Avvenire" messe a disposizione non possono, anzi non devono, essere gratis. La signora malmessa ogni giorno offre un caffè al guardiano, e lui ha un bel da fare a dire no. Quasi sempre lei torna con una bottiglietta d'acqua e l'appoggia sulla mensola della portineria. E il signore in carrozzella lascia sempre 1 o 2 centesimi, di più non può; il venerdì, quando nella piazza c'è il mercato, allunga una mela oppure un altro frutto.
In tempi in cui sempre meno persone sono disposte a spendere per le notizie, ecco un campionario di lettori per i quali la (buona) informazione non può essere gratis, nemmeno se ti è offerta, nemmeno se sei poverissimo: un valore, pur piccolo, occorre riconoscerglielo. Fosse anche uno spicciolo o due sorsate d'acqua.
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