venerdì 7 maggio 2010
«Furore ingiusto contro la Chiesa»: titolo ieri per Claudio Magris ("Corsera", pp. 1 e 41), letto dopo aver visto (p. 56) che Francesco Totti aveva scalciato Mario Balotelli, diverso e vincente: una scorrettezza «da frustrazione». Analogie? No a prima vista, ma" Ho sul tavolo il libro di un regista famoso per aver mostrato una celebre diva con e senza mutandine, e che ora in quasi 400 pagine rivela di aver studiato a lungo Gesù Cristo. L'altroieri sul "Riformista" (p. 13), severo con i contenuti del libro, ho letto che esso rivelerebbe «il cinismo» dell'«uomo Gesù» e che difende il «Gesù storico» descrivendolo come «un ubriacone» e ben peggio" Sì, il regista famoso, già mercoledì altrove osannato in pagina da verginelle tv di gran nome storico, vuole esaltare Gesù, denudato e vilipeso a man salva, solo ed essenzialmente allo scopo dichiarato di dimostrare che la Chiesa, questa sua Chiesa è solo un falso, e perciò che il Gesù descritto da altri, in particolare quello del libro di Benedetto XVI, citato apposta, è solo una montatura della stessa Chiesa illegittima, ingannatrice, ma ora finalmente mostrata come la celebre diva: senza mutande, con tutte «le vergogne». Qualche forzatura? No. E tutto questo " ormai da tempo e con qualsiasi pretesto già in tante pagine " è anche «scorrettezza da frustrazione», alla Totti ultima versione. Dopo 2000 anni questa Chiesa è ancora qui, diversa e vincente per tanti, troppi aspetti. Di qui i calci in pagina, una o quattrocento è lo stesso: da frustrazione, cercati e con cartellino rosso"
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