sabato 2 settembre 2017
La macchina saliva la ripida strada. Sembrava di sentire l'affanno della sua fatica mentre le montagne attorno a noi lentamente si alzavano. Ad ogni curva si apriva un orizzonte più ampio e la catena che avevamo di fronte si arricchiva di nuove punte aguzze di roccia, con le radici affogate nel verde cupo degli antichi boschi. Veniva d'improvviso il desiderio di allargare le braccia in un abbraccio immenso per portare via quel tesoro offerto senza spesa di denaro. Come una manciata di sassi gettati a caso erano le piccole case costruite tra i grossi blocchi di pietra e i ripidi prati che guardano la valle. Ma le porte erano già chiuse e le finestre dormivano dietro gli scuri pesanti. È il primo segno di addio all'alta montagna di chi ha bisogno per vivere della presenza del paese o della città.
Ci siamo costruiti necessità tali alle quali siamo obbligati ad offrire gran parte della nostra libertà. Quasi degli automi siamo obbligati dalla forza della vita stessa a continuare il nostro cammino per scoprire il perché della terra e dei mondi che le vivono vicino o infinitamente lontano.
Lo spazio ci attira: non abbiamo forse cercato di conquistarne anche una piccola parte di quello che compone la terra nei secoli trascorsi? Le nostre guerre non sono ricerca di una nuova ampiezza del nostro potere? Quale altra ragione spinge chi vende, chi acquista, chi uccide con le armi sempre più perfette se non il bisogno di un potere più ampio sul nostro mondo, finché ci siamo lanciati nello spazio non solo per curiosità, ma nella visione ancora nebulosa di un nostro destino lontano. Quello che chiamiamo il cosmo o l'universo è attorno a noi e pare ci chiami, forse ancora un po' beffardo per le nostre brevi capacità di avvicinarlo, quando si accorgerà di essere costretto a fare i conti con la volontà dell'uomo. Nel nostro corredo noi crediamo che Dio abbia cosparso le virtù dell'intelligenza, la curiosità della ricerca, la forza di non fermarsi mai. Ad ognuno di noi, anche il più modesto, è dato il compito di portare il piccolo centesimo di quella umanità che abbiamo saputo donare agli altri con pazienza, amore, serenità. Avremo anche noi collaborato a quel clima di coraggio e di fede che ha sempre accompagnato il cammino dell'uomo.
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