giovedì 13 novembre 2008
Cronaca viva. Ieri ("Repubblica": "Quell'odio verso gli ultimi", p. 1) Michele Serra riflette preoccupato e indignato sulla recente vicenda di Rimini: un pover'uomo che dormiva su una panchina cosparso di benzina e poi bruciato. Su tutti i giornali leggi anche delle due suore rapite in Kenya, e "Il Riformista" (p. 2) dedica due pezzi alla vicenda: "Maria Teresa e Caterina ancora in mano dei somali", e "450mila suore al fronte". Leggi e apprendi che «tra il 1994 e il 2004 sono state 181 le suore e le laiche consacrate uccise nel mondo». Che facevano Maria Teresa e Caterina? Nel deserto del Nord del Kenya avevano una piccola missione in mezzo ai nomadi, a Sud del Lago Turkana. Per caso ci passai anch'io 34 anni or sono, e già c'erano due suore a disposizione dei nomadi e di tutti nella baracca-infermeria: un sorriso, un bicchier d'acqua, cordialità e arrivederci per i turisti in viaggio verso la magia del lago dei fenicotteri rosa, al Nord, proprio al confine con la Somalia. A Loiangallany, in riva al lago, allora c'era anche un missionario che veniva da Trento e viveva accanto ai nomadi e ai pescatori del luogo. Qualche anno dopo i briganti sconfinati dalla Somalia lo uccisero" Ripenso al titolo di Serra, "Quell'odio verso gli ultimi", e mi viene in mente l'esatto rovescio: "Quell'amore verso gli ultimi"! Forse da noi certe realtà ordinarie si dimenticano troppo facilmente, e allora si discute di Vaticano e Obama, cellule staminali, bioetica, diritto di vita e di morte e si pensa poco, o si dimentica del tutto, che la Chiesa da 2000 anni è anche questo. Forse servirebbe, per capirci meglio anche a vicenda.
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