mercoledì 27 febbraio 2013
Angoletti… Tg La7 delle 20, domenica, con l'annuncio di un servizio: «Non possiamo negarlo, che oggi l'attenzione di tutto il mondo era su una piazza…» Quel «non possiamo negarlo», in fondo, sembra una confessione strappata dalla durezza della realtà. Forse qualcuno ne avrebbe fatto a meno volentieri. Avrebbero voluto l'attenzione «di tutto il mondo» sulle elezioni italiane (o sulla vendita della loro azienda) e invece… Invece «il destino cinico e baro» – citazione antica del presidente Saragat – ancora una volta porta realtà per qualcuno un po' scomoda: quella piazza, sempre quella, sempre piena, sempre al centro dell'attenzione… Era l'ultimo “Angelus” di Papa Benedetto. Del resto la memoria ci ricorda una "catena" di piazze, sempre piene, sempre lì. Per Malpelo, piccolissimo e sulle spalle di papà, 11 giugno 1944, prima domenica dopo la liberazione di Roma: piazza strapiena, tra tricolori, bandiere rosse, fazzoletti bianchi e tante “kippah” per ringraziare Pio XII, «difensore della città» e di tanti cittadini, quanti più fu possibile… Poi l'ottobre 1958, i funerali suoi e l'arrivo di Papa Giovanni, e la sera del Concilio con la luna e la carezza, e la sera dell'agonia, e l'elezione di Paolo VI, e l'agosto-settembre 1978, e via fino all'aprile 2005, e ora 2013. Un «destino cinico e baro»? Forse non proprio. Forse… Altro angoletto. Grandi delusioni, ieri, per il successo di un nuovo movimento… Tante, tantissime cause, interne e esterne ad esso… Non entro nel merito, salvo su un punto. Tra tutte le novità, non mi pare che da quelle parti si sia battuta la grancassa della “laicità” concepita a senso unico. Hanno proposto altri temi, mi pare, e invece i crociati di quella “laicità” hanno fallito in pieno. Potrei fare nomi. Stavolta mi astengo.
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