mercoledì 29 febbraio 2012
Il mercato degli eBook, cioè dei libri in formato digitale, è in espansione, anche se i valori assoluti sono ancora minimali. In Italia solo il 3 per cento dei lettori pare orientato agli eBook. Tuttavia gli editori si stanno attrezzando per cavalcare la novità, lavorando anche sul libro cartaceo per aumentarne l'attrattiva. Mondadori, per esempio, ha aumentato il formato dei suoi libri di narrativa, affinché il libro sia ancora più libro, oggetto da sfogliare e da assaporare tattilmente.
Non tramonterà mai, inoltre, il libro capolavoro tipografico, per il mercato relativamente ristretto di appassionati che in Italia, patria di Aldo Manuzio, è tuttora vivace e ostinato. Editore principe di libri ad alto valore tipografico è Tallone, nella sua tipografia artigianale di Alpignano, che sforna in copie numerate gioielli stampati in caratteri Caslon appositamente disegnati, su carta a mano, con rilegature e custodie di assoluta perfezione.
Recentemente si è svolto al Parlamento europeo di Bruxelles un convegno sul tema «Il carattere corsivo da Manuzio a Tallone, 1501-2012», e fino al 30 aprile è aperta alla Galleria L'Originale, di Milano, la mostra dei volumi stampati da Alberto Tallone Editore, gioia per gli occhi e nutrimento della mente, perché i testi scelti, classici o moderni, non hanno valore soltanto bibliografico. Basta dare un'occhiata al sito www.talloneeditore.it per farsene un'idea.
Il titolo più recente è Sator Arepo, a cura di Maria Cristina Sacchi Zaffarana, che riapre una questione che da secoli appassiona gli studiosi. È il famoso «quadrato magico», che riportiamo in figura, «palindrome criptografica» dal controverso significato. La cinque parole «SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS» sono leggibili da sinistra a destra e da destra a sinistra; scritte in quadrato sono leggibili anche dall'alto in basso e viceversa, e si reggono su quel TENET che forma addirittura una croce.
Sono state proposte innumerevoli letture. La più "letterale", è: «Il seminatore Arepo tiene con fatica le ruote"». Ma chi è questo Arepo, che presso i celti significava anche appezzamento di terreno?
Questo misterioso crittogramma, che è stato trovato nei più disparati luoghi della terra fin dal secolo VI, aggiunge mistero a mistero, perché le sue 25 lettere, disposte in forma di croce, formano le parole "Pater noster", con snodo sulla N, e con l'eccedenza di due A e di due O, collocabili alle estremità della croce, che possono essere l'Alfa e l'Omega dell'Apocalisse.
Si tratta dunque di un crittogramma che i cristiani usavano in segreto durante le persecuzioni? Sembrerebbe di sì, ma nel 1936 il quadrato è stato rinvenuto su una colonna di Pompei, seppellita dalla lava. Siccome il terremoto è del 79 d.C., appare poco plausibile che già a quell'epoca ci fosse una colonia di cristiani a Pompei, per cui gli studiosi hanno ricominciato ad accapigliarsi.
Sacchi Zaffarana propende, comunque, per l'interpretazione cristiana, condivisa anche dal cardinal Gianfranco Ravasi nella prefazione al volume capolavoro bibliografico. Per saperne di più si può ricorrere al volume di Rino Cammilleri, Il Quadrato Magico, edito da Rizzoli nel 1999, con prefazione di Vittorio Messori, a tutt'oggi l'opera divulgativa più completa sull'argomento. Il mistero resta mistero, il palindromo resta palindromo, e il libro di Tallone resta un gran bel libro.
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