martedì 20 ottobre 2009
Quel mediatico fetore", "I calzini e le regole": titoli ("L'Unità", p. 9 e p. 2) ieri per Saverio Lodato e la "Direttora" De Gregorio a proposito del fango gettato sul giudice Mesiano che ha giudicato su potenti interessi. Giusto rifiuto di certe derive. E in cronaca " da fonti contigue al suddetto "fetore" " Corrado Augias accusato come "spia". È noto quanto Malpelo dissenta da Augias, ma anche qui l'offensiva è ignobile. Negli ultimi 30 anni con "carte" fasulle ogni giornalista può risultare "collaboratore" di qualche "servizio", e magari ha parlato una sola volta con un malintenzionato ignoto alla ricerca di qualche "contatto". Quando ero a "Paese Sera" " primi anni di Giovanni Paolo II " un lungagnone cecoslovacco bussava spesso in portineria cercando da me le "novità sul Vaticano". Gli ho sempre risposto di leggermi il giorno dopo, ma chissà se poi lui ha scritto qualcosa? Piena solidarietà quindi ad Augias! Il "mediatico fetore" è davvero vergogna. Con appendice, però. Domenica "Il Fatto" (p. 3: "Parla con me, la preghiera delle suore") se la prende con "Avvenire" che per la volgare scimmiottatura del Padre Nostro ha criticato la Dandini " tanto diversa da quella conosciuta a "Radio Anch'io" 30 anni orsono! (ndr) " e poi (p. 11) lamenta "l'attacco alla satira". Ma fossero "satira", le accuse a Mesiano e Augias? Non basta: sempre "Il Fatto" (p. 17) ha una serie di vignette immonde, tra l'osceno e il calunnioso con in mezzo Papa, presidente del Consiglio e una ministra. Fa vergogna anche solo parlarne... In ogni caso: che "fetore"!
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI