domenica 28 marzo 2010
Dal "Sole24Ore.com" (26/3) leggo l'intervista a don Fortunato Di Noto che nel 1989 ha fondato "Meter", associazione dedita a denuncia attiva dei crimini di pedofilia nella società, senza riguardo per nessuno, preti compresi, e poi i giornali in edicola traboccanti dei rimbalzi delle accuse mosse a Papa e Chiesa e delle speculazioni che ci vengono costruite su. E mi chiedo: in questi 21 anni grande stampa e istituzioni laiche italiane o internazionali, hanno mai promosso campagne di denuncia e allarme contro il fenomeno che tocca tutti gli ambienti, dalle famiglie ai luoghi di lavoro, e tutte le categorie? Leggo tanto, e scrivo qui da quasi 14 anni, ma non riesco a ricordare qualcosa di consistente fuori da "Avvenire". Posso chiedere ai colleghi di "Corsera", "Repubblica", "Giornale", "Unità", "Manifesto", "Stampa", "Liberazione" e via via fino al "Fatto" quante denunce, quante inchieste hanno pubblicato, quanti allarmi lanciato dal 1989 a oggi? Domanda valida anche per NYT, Monde, País, Frankfurter Allgemeine e via mondializzando le pagine, oggi piene di sdegni mirati. Da solo non trovo risposta. Ovvio che anche le percentuali, pur minime, di casi di ecclesiastici sono il peggio del peggio e il troppo del troppo! Ovvio che in realtà certi crimini non si riparano mai e che «al primo posto le vittime», ma se leggi da ogni parte accuse incrociate che sparano più in alto possibile nella Chiesa, e se ieri "Il Fatto" (p. 9: "Dal Vaticano solo silenzio"") dà come «fatti nudi e crudi» notizie denudate di aspetti essenziali, allora qualcosa è distorto, e la vergogna dovrebbe essere almeno un po' più condivisa. Dunque Malpelo attende notizie delle paginate mai date o che gli saranno sfuggite: felice di darle.
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