Quel buio dell'anima riscattato dalla penitenza
venerdì 13 febbraio 2015
Dentro una vita vissuta nell'oscurità, nella continua ricerca di riscattare un passato considerato sbagliato e nella sofferenza interiore può nascondersi una luce di santità. Lo dimostra la storia della beata Lucrezia Bellini. Nata a Padova nel 1444, la madre era una monaca del monastero di San Prodoscimo e proprio alle religiose di questo luogo Lucrezia venne affidata a sette anni. La comunità non brillava per esemplarità di condotta e il vescovo tentò di imporre un maggiore rigore ma a quel punto le monache abbandonarono il monastero. Arrivarono allora le benedettine da Santa Maria della Misericordia e a loro Lucrezia chiese di poter vestire l'abito da monaca: emise la professione solenne nel 1465 e prese il nome di Eustochio. Tormentata dalla sua nascita "irregolare" e dagli attacchi del maligno visse nella penitenza. Morì giovanissima nel 1469.Altri santi. San Benigno di Todi, martire (IV sec.); san Martiniano, eremita (IV-V sec.).Letture. Gen 3,1-8; Sal 31; Mc 7,31-37.Ambrosiano. Sap 15,1-5;19,22; Sal 45; Mc 11,27-33.
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