mercoledì 18 giugno 2014
«Quelle parole convergenti contro il rischio atomico»: ieri sul Manifesto Alessandro Santagata nega che il 20 marzo 1963 Togliatti in vista delle elezioni abbia evocato la futura Pacem in Terris – pace e dialogo – grazie ai colloqui con don Giuseppe De Luca, uomo di Chiesa e di cultura amico del Papa. In uno studio Ediesse gli autori, Mores e Terzi, ricordano che De Luca era già morto nel 1962, e quella sintonia viene dalla storia dei contatti, fin dalla Costituente, tra cattolici e comunisti. No! I dialoghi Togliatti-De Luca erano stati frequenti in casa di Franco Rodano, e c'è la testimonianza di monsignor Loris Capovilla, segretario del Papa, che nel marzo 1962 lo inviò a Santa Maria in Trastevere, per celebrare i funerali di De Luca: oggi da cardinale egli è titolare di quella basilica, proprio domenica visitata da Papa Francesco, e conferma che i temi della Pacem in Terris – dialogo oltre le ideologie, rifiuto della guerra atomica «estranea alla ragione» ecc. – erano usuali tra Giovanni XXIII e don Giuseppe. Da questi Togliatti li conobbe e abilmente li mise in campo a Bergamo, in vista delle elezioni seguenti, ma sulla religione egli restò negativo: Berlinguer era ancora nel futuro…
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