sabato 19 aprile 2008
Ritagli: spesso come fossero in forno. Lievitano e te li ritrovi pronti all'uso. Davanti alle immagini del Papa negli Usa e all'Onu saltano fuori quelli di "giornaloni" per cui là non se lo filava nessuno, e poi da "Repubblica" (29/3, p. 54: "Perché la religione continua a trionfare") ecco Giancarlo Bosetti che evidentemente a malincuore riferiva la «sentenza profetica di Jacques Lacan» sull'«imbattibile capacità della religione di dare spiegazioni e rassicurare». Penso anche all'oggi vero e proprio e trovo altri ritagli. Per esempio dal "Riformista" (29/2, p. 1) la "laica" filosofica sentenza per cui oggi «Scegliere tra radicali e cattolici è roba vecchia». Sicuri che sia così, di fronte al giudizio degli elettori? È attualità strettissima: "Turco: non abbiamo capito gli umori profondi del Paese". Lo dice Livia Turco ("Unità", 16/4, p. 6), ma pare che parli solo degli scontenti per disagi economici e sociali. Sicuro che certe polemiche anticattoliche e antiecclesiali, ripetute e pesanti, non urtino «umori profondi» anche più nobili? E che altri almeno in apparenza, sia per convinzione che per calcoli magari cinici, ma produttivi, non siano più attenti a quegli umori profondi? Solo un esempio, e valga come tale. Ecco dalla stessa "Unità" (15/4, p. 33) grande proclama "scientifico": "Maschio o Femmina per la scienza pari sono". Nell'attuale tam tam che da quelle parti bacchetta ogni giorno "ritardi" e "oscurantismi cattolici" su coppie gay e dintorni, è chiaro il senso polemico verso ciò che nel testo è chiamato «saggezza popolare» o, con Livia Turco, «gli umori profondi», e fa pensare"
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI