sabato 12 maggio 2018
Si sta trasformando in un piccolo caso letterario il volumetto di Diego Angeloni Te lo do io il barbone (Edizioni Stilgraf, 5 euro, il ricavato va per un pasto alla mensa della Caritas diocesana). Presentato al Palazzo del Ridotto, la principale sala pubblica di Cesena, in poche settimane è già molto richiesto, l'autore è cercato dai giornali, dalle radio e dalle televisioni locali e regionali. Nelle agili pagine che si leggono nel tempo di un viaggio in treno dalla Romagna a Bologna, Angeloni traccia un simpatico profilo di chi ogni giorno è impegnato nel mettere insieme il pranzo con la cena.
Si gustano storielle e aneddoti su come viaggiare cercando di spendere lo strettissimo necessario – e anche meno – o su come si può mangiare al ristorante con la minor spesa immaginabile, e persino gratis. L'autore mette sotto la lente d'ingrandimento – e non è merito da poco in un tempo in cui i senza fissa dimora sono guardati da tanti con sospetto – uno spaccato di vita quotidiana rendendoci più familiari quanti sono privi dei mezzi necessari per far quadrare i conti. Con il sorriso (a volte un po' amaro) sulle labbra, Angeloni narra storie, vizi e virtù della strada.
Un'emergenza cui molti, anche a causa della crisi economica o di quella familiare, si vedono costretti a confrontarsi con una realtà che mai avrebbero immaginato, mentre può capitare a chiunque, come l'autore fa bene intendere. Un'occasione preziosa per tentare di capire e per mettersi dall'altra parte: dalla parte di chi vive ai margini della strada e della nostra società.
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