venerdì 13 febbraio 2015
Il potere della mente rigenera la quotidianità arricchendola di senso, amplificandone l'esperienza. Ho attraversato l'Emilia Romagna nel weekend della paralisi da neve, per farne racconto bisognerebbe rubare le parole alla Cronaca di Salimbene. Città e paesi desolati, luci fioche tremolanti su ammassi di costruzioni in penombra, strade impraticabili, nei centri abitati rari passanti furtivi. Immobilità e silenzio, spettrale vestigia di un tempo che fu ricco e rutilante. Bologna ingrigita da spessa coltre e rabbuiata. File ed ammassi di camion immobili a far barricata tra un interno ed esterno città entrambi plumbei. Chi difende cosa quando irrompe la realtà?Ad Imola scompare la neve e poco dopo la terra ristagna d'acque che aumentano in ampiezza e profondità verso il litorale. Ravenna è inespugnabile, una palude la difende.La storia è anche un riproporsi dell'immutabile in mutate spoglie. Finché ci saranno boschi e montagne, pianure e litorali, finché gli uomini saranno creature e non prototipi migliorati, ci sarà sempre un longobardo, ci sarà sempre una corte bizantina. Saperli cogliere non è del contemporaneo che chiama la superficialità del proprio sguardo: razionalità. Combatte la religione, deride i miti, non intende la forza, la tentacolarità dell'esistenza.
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