domenica 30 novembre 2003
"Ci sono isole di benessere, squarci di umanità che si aprono improvvisi nel caos e la fatica del mondo consueto". Comincia così venerdì sul "Secolo XIX" Lisa Ginzburg, che - titolo "Il regalo del Dalai Lama: uno squarcio di umanità" - racconta l'incontro di giovedì all'Auditorium di Roma. Un pezzo pieno di soddisfazione per "la forza positiva che al primo sguardo si sprigionava da quella folla. Erano tanti, tutti diversi, ma tutti seri e composti, emozionati per l'evento cui stavano per assistere". Con tanta ammirazione per lui, il Dalai Lama: "sa infondere attorno a sé la naturalezza del suo stare sulla scena, comunicando con tutti, nessuno escluso"Qualcuno capace di spiegarci quanto la nostra mente dovrà essere più allargata, più ampia, più pacifica"Qualcuno a parlarci come nessuno ci parla mai. E noi ad applaudire, capire, per una volta disposti a fermarci e pensare, lasciandoci trasformare da queste due ore diverse da tutto il resto, al termine delle quali torniamo a casa con addosso una strana allegria, il cui nome è fiducia". Leggi e resti ammirato, ma poi pensi a quante volte al giorno, nella preghiera, può capitare a noi cristiani di trovarci in situazioni simili! E alle tante, nella vita, per incontri reali! Ricordi l'agosto 2000, e i ragazzi di Tor Vergata davanti al Papa, e ripensi a Madre Teresa, Carlo Carretto, David Maria Turoldo, Primo Mazzolari, Michele Pellegrino, e papa Giovanni, e Paolo VI, e Giacomo Alberione, e Giovanni Rossi, e Germano Pattaro. Tutti di là, ormai? Sì, ma tanti altri sono qui: ogni giorno. Noi - diciamolo senza alcun orgoglio, non è merito nostro - siamo davvero fortunati, per la compagnia e la comunione dei Santi, in cielo e in terra!
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