domenica 7 dicembre 2008
A proposito della "campagna sistematica di falsi" che descrivono il loro giornale "in costante calo di vendite" un comunicato dei redattori dell'Unità (giovedì 4) afferma che "questa non è informazione". Può darsi, ma vorremmo sapere se, invece, "è informazione" ciò che l'Unità scrive (martedì 2) a proposito del progettato documento dell'Onu a favore dell'omosessualità. Ecco alcuni saggi del suo lessico: "Crociata del Vaticano all'Onu "L'omosessualità resti reato"", dove, "crociata" a parte, le virgolette dovrebbero significare una citazione testuale di un testo inesistente. Ancora: "Il Vaticano emette il più feroce e oscuro attacco della storia recente nei
confronti della comunità gay ["] Si tratta di una tattica di guerra al napalm"" L'Unità, però, non è sola. Su La Repubblica (mercoledì 3) Corrado Augias scrive che "la Chiesa difende il reato di omosessualità". È una bugia. Poi fa notare lo scandalo che "nello stesso catechismo figurano appaiati tra i vari peccati contro la castità "la prostituzione, lo stupro, gli atti omosessuali". Tre fattispecie che tutte le legislazioni civili (nel senso completo del termine) giudicano con metri differenti".La Chiesa, dunque, sarebbe incivile. Insulto da respingere al mittente e da ignorante sia della differenza tra reati e peccati sia del catechismo. Anche Repubblica (martedì 2) cita tra virgolette testi inesistenti: "Il Vaticano all'Onu: "L'omosessualità resti reato"". Invece Piero Sansonetti, direttore di Liberazione, si arma (mercoledì 3) di citazioni evangeliche (Gesù che perdona l'adultera nonostante che "all'epoca l'adulterio sicuramente era peccato", e che "aveva smentito Mosè e dichiarato sbagliata la legge vigente") e invita a destinare l'8 per mille allo Stato per "boicottare il Vaticano" (che con l'8 per mille non c'entra affatto) e ad "andare in Vaticano all'ora dell'Angelus vestiti di rosa", maschi e femmine. Sansonetti tra rosati e risate.

GUARDIANA DEL VENERDÌ
"Negli ultimi dieci anni le donne di due tribù di Papua (Nuova Guinea) hanno sistematicamente ucciso i loro figli maschi per porre fine a una guerra tribale" che riduce tutti in miseria. "Così per evitare le guerre dei grandi, le donne muovono guerra ai bambini". Nella sua rubrica del venerdì sul Manifesto (venerdì 5), lo scrive Adriana Zarri che propone anche di "associare" alla Festa degli Innocenti "questi altri innocenti morti per mano delle loro madri, emule dell'antico tiranno Erode". Perché la Zarri non l'ha mai proposto per i cinque milioni di innocenti abortiti in Italia dalle loro madri, anch'esse per evitare problemi ai grandi? Nel 1981 lei si diceva "indignata" perché la Chiesa si era "schierata con tanto schematismo con i "guardiani del sabato" che, in nome di un principio astratto, volevano e vogliono ancora accanirsi contro la scelta drammatica di una donna che decide di abortire" (Dal suo libro I guardiani del sabato).

MUTUA DA CANI
Il Corriere della sera fa sapere che c'è una proposta di legge bipartisan per istituire un servizio sanitario nazionale gratuito anche per i cani, specialmente se poveri (cioè dei poveri). Non serve. Si sentono tanti parlare, per certe Asl, di una sanità da cani.
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