sabato 21 settembre 2013
La Valle dei laghi. Altro nome non si potrebbe dare a questa ampia conca verde di vigne, di alberi da frutta e di fiori. Anche le montagne che la circondano sembrano attente a rendere dolce il paesaggio nel coprire l'asperità della roccia con fitti boschi. I quattro laghi che si rincorrono con torrenti e piccole cascate regalano serenità e pace a questa parte del Trentino dove le valli hanno di solito altro aspetto, più aspro forse, per quella corona di dolomiti che d'improvviso le chiude. I paesi della Valle dei laghi hanno avuto storia e vita difficile come si può scoprire dalla recente ristampa del volume Calavino e la sua Pieve di don Modesto Lunelli che a suo tempo, nel 1972 andò esaurito in pochi giorni. Naturalmente i paesi negli anni successivi hanno attuato notevoli cambiamenti, ma il libro offre una lettura piacevole a chi appartiene a questi luoghi dove è forte il senso dell'appartenenza alla comunità nella quale si è vissuti. Ne risulta una storia ricostruita sulle note dell'archivio decanale conservato attraverso le frequenti guerre, le periodiche pestilenze e le alluvioni, ma che ha saputo conservare i valori del pensiero, dell'arte e della vita religiosa del passato. Le prime note riguardano i secoli XIII e XIV dove si incominciano a contare i "fuochi", cioè i gruppi familiari fino ad arrivare poi agli anni nei quali si descrive la "Carta di regola" che detta la vita democratica della comunità nell'ambito del principato vescovile di Trento. Sempre interessanti sono gli archivi per le piccole e grandi cose che nascondono, come il risultato della seduta comunale del 18 aprile 1929 dove si decide nell'ambito di una conferenza sul socialismo, di: «Non dare il permesso di parola al signor Mussolini perché sarebbe stato causa di spiacevoli incidenti». Le 300 pagine del volume ci raccontano la storia delle chiese, dei capitelli sparsi nella valle, del Castello Madruzzo che ancora oggi domina dall'alto e, di riga in riga, mette in luce l'aspetto più interessante degli abitanti di Calavino sempre generosi nel sostenere proposte per il pubblico bene. E fra questi mettiamo anche il Convegno che ogni autunno si celebra, per iniziativa di un vivace Centro culturale anziani, sulle opere e i tempi di Alcide De Gasperi. Giornalisti, scrittori e politici locali vengono chiamati ad apportare il loro contributo di conoscenze, di interessi e di studio. L'ultimo tema è stato svolto giorni fa, davanti a un folto pubblico, sull'opera di De Gasperi durante la prima guerra mondiale. Il centro anziani gode di un presidente molto attivo, che non tenendo conto degli anni dei suoi iscritti, dà loro il compito di organizzare gli inviti, di preparare una piacevole accoglienza agli oratori e un ottimo rinfresco. Fra un intervento e l'altro vengono offerti momenti di musica e si lascia terminare i due giorni del convegno con l'ascolto del Corpo bandistico di giovani nell'allegra divisa rossa e nera. Grazie e arrivederci a un altro anno, amici di Calavino.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: