venerdì 13 agosto 2010
"Ferragosto. Venite in carcere, appello a Rai e Cei". Martedì sul "Riformista" (p. 6) l'invito segnala «l'iniziativa dei radicali»per domenica: ottima, vista la realtà tremenda delle carceri italiane. Uno dei criteri più importanti per valutare la civiltà di una nazione è la condizione umana/ disumana di carceri, e anche di ospedali. Con una sola osservazione. Radicali, Rai e Cei? Uomini di partito e giornalisti, salvo casi non "onorevoli", in carcere non ci sono, ma la Cei " realtà di Chiesa italiana " c'è con una presenza costante che dall'interno conosce le cose. Da sempre ci sono i cappellani, nei reparti femminili spessissimo ci sono anche le suore e per tutti, da circa 30 anni presso il ministero, c'è anche l'"ispettorato generale" dei cappellani che coordina e organizza. E allora? Allora attenzione " direbbe Machiavelli " alla «realtà effettuale», che non sopporta arrangiamenti di comodo anche, come in questo caso, senza malafede. Essa invece pare evidente altrove. È chiaro per esempio che sul "Manifesto" (6/8, p. 10) nella rubrica "Il benpensante" di Paolo Villaggio emigrato da "L'Unità", ma che ce l'ha sempre con Chiesa e preti, il vezzo costante della firma autografa, «Paolo VI"llaggio», vuol far pensare non certo con rispetto a qualcun altro" Piccole miserie che si commentano da sole, salvo " stesso numero (p. 13) " voler applicare loro l'allusione ad «amplessi cadaverici», e due giorni dopo leggere nel grande titolo di p. 11, "I conti dei morti", come un autoritratto complessivo. P. S. In pena di questa "cattiveria" " prima volta dopo 14 anni " Malpelo riposerà un po'. Ci ritroviamo a settembre.
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