mercoledì 22 gennaio 2014
Ieri ("Repubblica", p. 45: «Non avrai altro Dio…») Vito Mancuso "boccia" il documento della Commissione teologica internazionale sul «monoteismo cristiano» che rifiuta in radice «la violenza religiosa assolutista» e fonda il principio assoluto dell'amore tra gli uomini. Per lui tesi «non convincente» perché considera poco la «critica laica» che ha accusato e accusa il cristianesimo di intolleranza (crociate, inquisizione, roghi di libri e di eretici). Di più: buddhismo e induismo hanno teorizzato compassione e tolleranza ben prima dell'era cristiana. Perciò la violenza è superata anche senza la Rivelazione cristiana. Che dire? A parte le altre religioni – storia complessa come quella del cristianesimo – pare ingiusto ridurre a poche briciole per lettori comuni un documento di 43 pagine, 5 capitoli, 100 paragrafi e 67 note di citazioni. Fuori dubbio che nel passato anche in nome del Dio cristiano c'è stata violenza – cfr. anche il "perdono" chiesto nel 2000 da Giovanni Paolo II – ma oggi? Oggi la dottrina cristiana e cattolica non dà alcun fondamento alla violenza. Chi per dirsi «non convinto» si appiglia solo al passato a sua volta non convince… Un passo avanti farebbe bene a tutti.
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