sabato 23 dicembre 2017
«Anche gli animali hanno un anima»: così ieri (“Il Venerdì”, p. 162) Daria Galateria, sorridente in cima alla pagina commenta con rimandi letterari e filosofici vari a fonti illustri antiche e recenti per alcune notizie sui rapporti tra Europa e Gran Bretagna in exit che affrontano tra l'altro il tema di «anima e animali»: antico e perenne. Già Aristotele e colleghi, e solo per restare in Occidente, parlavano di anima «vegetativa, sensitiva e intellettiva» per piante, animali ed esseri umani. Falsa sul tema tra l'altro, anche se ogni tanto arriva in pagina qualcuno che la ricicla, l'accusa a Chiesa e cristianesimo di negare l'anima alle donne, ma vero che per secoli ci furono tentativi, anche del tutto “laici”, di “negare”, con pretesti e finalità varie, l'anima a neri e schiavi. E allora? Allora chi accosta animali, e la lista sarebbe lunga, si accorge che essi sentono, reagiscono, ricordano, rispondono via via anche in modo imprevedibile da noi. Un soffio di vita dentro ogni creatura “senziente”, direbbe il linguaggio antico: fin dal fedele Argo di Ulisse. Vero, dunque, e cito, che «solo l'uomo pensa e sa di pensare», e solo l'uomo pensa e scrive, dai primi graffiti rupestri alla Rete che oggi avvolge il mondo intero. E all'«anima» ci pensiamo sul serio. Essa è soffio di vita, luogo d'amore, forza di speranza, certezza sempre da riconquistare di vittoria anche sulla morte. Ricordo, e rimando chi vuole alle litanie di «Anima Christi» – da cercare in qualche libro di preghiere, se si hanno ancora, o anche dove possibile trovare tesori così antichi e così nuovi – «Anima di Cristo, santificami», ecc... E tutto ha inizio a Natale. Perciò qui con tutta l'amicizia di questi anni un augurio antico e sempre nuovo, leggero ma con il peso dell'eternità già presente. Buon Natale!
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