giovedì 7 luglio 2005
Ko: dopo la scoppola del referendum picchiano a vuoto, squilibrati e confusi. Ieri "Unità", p. 11, gran titolo di Fulvio Abbate: "L'Opus Dei in ghingheri al salvataggio dell'Africa, ma senza preti"". Sommarietto: "Stupisce la composizione razziale della platea, trecento bianchi e una ragazza di colore". Leggi e sai che lunedì l'autore era presente, al Teatro Adriano di Roma ad una "serata in onore di San Josemaría Escrivá de Balaguer", che presentava un programma di progetti già realizzati in 13 Paesi africani, sviluppo ed educazione in un complesso di aiuti chiamato "Harambee", che vuol dire "tutti insieme". E insieme c'era anche "L'Unità", per due volte meravigliata: "senza preti", e "in sala nessun porporato"! C'era però lui, l'Abbate, attento ai "ghingheri" e alla composizione "razziale" della platea, che va fuori dai gangheri con 140 righe di rancore tutto suo. Ma chi glielo ha fatto fare? Confusione da ko con risvolti freudiani! Ancora più vistosa se trovi, stessa "Unità" (p. 25), due grandi pezzi che invocano attenzione proprio sull'Africa, e confermata a p. 22 da uno stupefacente pezzo di Stefano Miliani sui restauri michelangioleschi in Vaticano - "Michelangelo e il sesso (coperto) degli angeli" - che mescola allegramente chiacchiere vecchie e storia stranota, sospettando persino "scottanti implicazioni teologiche" nelle "mutande" degli angeli e chiamando "tonsura" la tradizionale calvizie iconografica di San Pietro. Effetti della scoppola. Diffusi. "Il Manifesto", martedì, prima pagina, trafiletto di 16 righe: 6 errori di ortografia e cambio di sesso al povero sindacalista Fiom ucciso in Calabria. Gettate la spugna!
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