venerdì 5 marzo 2010
Provocazioni: sopporti la prima, ma alla seconda sbotti. Ieri "Repubblica" con foto e articoli su tre pagine (37-39: «Io, spiato dalla Stasi») «rivela» ai suoi lettori " sprovveduti? " che Günther Grass, celebre scrittore tedesco, era sorvegliato dal regime della Germania Est. Perbacco! La cosa è universalmente nota: per più di 40 anni, in tutti i regimi «democratici» dell'Est, dominavano spioni e poliziotti spietatamente illiberali, sì, con gli scrittori, ma molto di più con tutti quelli che amavano libertà e religione. A "Repubblica" lo avranno dimenticato: di qui tre pagine dedicate alla «rivelazione acqua calda» di Grass! Ci passeresti sopra, ma arriva la seconda provocazione, l'intera pagina 47: «Il diario di Saramago: è il mio addio alla Einaudi». Dunque José Saramago oggi trova l'Einaudi poco democratica e quindi va alla Feltrinelli, dicendosi contento e pagato benissimo. È difensore della libertà, oggi, perché purtroppo «molti danno per scontata la democrazia e invece non lo è». Eppure nei passati decenni nessuno lo ricorda contestare gli spietati regimi dell'Est, e ancora oggi ci tiene a far sapere che è rimasto «marxista» imperterrito. In fondo" nostalgie tipo Stasi: qui la ragione per vantarsi ancora beffardo " «va a finire che mi ritrovo teologo» " di aver sistemato anche Gesù Cristo riscrivendo un proprio «vangelo», e per parlare male di Madre Teresa di Calcutta, «orgogliosa e ipocrita». È fatto così: perciò sempre ieri su "Libero" (p. 35) sistema per le feste la Chiesa tutta, ovviamente, poi «Silvio», infine anche" Magris, Tabucchi e Veltroni: tre «compagni che sbagliano»?
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI