sabato 14 dicembre 2013
Ieri "Unità" (p. 1 e 9): «Aborto: il Pd sotto accusa a Strasburgo» e «Aborto e diritti donne, bufera sul Pd»: da sei «europarlamentari cattolici di area renziana» no alla proposta di «aborto diritto umano» e «fecondazione diritto» per coppie gay, e la «risoluzione Estrela» è bocciata. Davvero scandalo? Nessun cattolico potrebbe approvare una simile risoluzione senza incoerenza, e va ricordato che neppure per la 194 l'aborto è un «diritto». Quella proposta dunque avrà sempre il rifiuto dei cattolici coerenti, disposti anche a essere minoranza, ma non a mentire alla propria coscienza. C'è altro: in tema di aborto la disinvoltura passata per "laicità" ha basi fragili, rivelate anche dove non le aspetti. Sul "Venerdì" di "Repubblica" (6/12, p. 22: «Lo spazio da (non) dare al naturale rimpianto per un figlio non nato». Natalia Aspesi risponde così a un padre di tre figli che non si perdona un aborto: «Sì, forse siete stati egoisti, forse è stata una pecca… L'importante è che questo pensiero non inquini i rapporti con sua moglie e l'amore per i suoi tre figli». «Egoismo», dunque. E «pecca», parola laica, somiglia molto a «peccato». Un cattolico coerente e cosciente non lo dirà mai «diritto».
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