giovedì 12 dicembre 2013
Aproposito, e a sproposito: ieri ambedue. "Messaggero" (p. 19): «Papa Francesco superstar…», e "Corsera" (p. 30) sul fatto accertato che nel 2013 «Il Papa su Facebook è il tema più discusso del mondo», finora da ben 1,3 miliardi di utenti. Vuoi o non vuoi, Francesco attira, e per lo più piace. Con buona pace di chi magari mastica amaro; ed ecco lo "sproposito". Servito sempre ieri sul "Foglio" con una quaterna di serie: p. 1: «Noi non balliamo il tango»; p. 2: «Mondocane», e p. 4 «Chiesa e sventura», con sproposito doppio, cioè un rimprovero al «mondo cattolico d'oggi (che) non ama nulla tanto follemente quanto l'unità», e alla stessa Chiesa che «non considera più il mondo come (suo) nemico dichiarato…». Che dire? Un paio di cosette. Anche Gesù nell'ultimo suo discorso all'ultima Cena – «Padre, fa che siano tutti una cosa sola…» (Gv 17,21) – amava follemente «l'unità» dei suoi, e pensando a Lui va ricordato che a Nicodemo ha detto: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo unico Figlio», che non è venuto «per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di Lui» (Gv 3,16-17). A proposito di Francesco e dintorni, dunque, certe tirate tenaci sono puri "spropositi".
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