sabato 1 agosto 2015
«Il profeta Castro, Obama e il Papa»: titolo ieri sul “Fatto” per Carlo Antonio Biscotto. Parla di una profezia del 1973 sulla bocca di Fidel Castro: «Gli americani dialogheranno con noi il giorno in cui il loro presidente sarà un nero e il papa un sudamericano». Certo, sai che «il web abbonda di citazioni, frasi e aneddoti completamente falsi o abilmente manipolati», ma oggi Usa e Cuba «hanno finalmente ripreso i loro rapporti», e «alla Casa Bianca siede un presidente nero e in Vaticano un Papa Argentino». Dubbi motivati: «Non c'è traccia in rete fino al 2014». Caso unico? No. Sorridendo altri due casi. «Il sogno di Papa Asdrubale» (Ed. Marsilio, 1974): Luca Desiato racconta un Papa, eletto a sorpresa, che decide di “uscire” dai luoghi del potere per andare incontro agli uomini delle periferie a costo di essere malinteso e abbandonato da quelli che fino allora hanno servito i Papi. Sceglie la povertà, va ad abitare in un condominio come gli altri, e altre “novità”. E per caso in copertina leggi «Bel tipo, quell'argentino!». No! Lì non si tratta del Papa, ma del «nuovo ambasciatore argentino» incontrato «la sera prima». Singolare e sorprendente. Ancor più un altro libro, «Libera Chiesa» di Gilberto Squizzato, edito da Minimum Fax e stampato a settembre 2012. Insieme a cose molto discutibili dal punto di vista di fede nella sua sostanza trovo la sorpresa in questa domanda di p. 375: «Che succederebbe se al prossimo conclave i cardinali eleggessero papa un semplice prete che assumesse il nome evocativo, di Francesco?» E se… «si spogliasse di tutti i suoi averi?» e poi decidesse «di non abitare più nel palazzo apostolico del Vaticano». Operazione furba posteriore, e datata apposta settembre 2012? Non credo proprio… A parte le molte cose molto discutibili, qualche stupore rimane.
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